Come ad ogni elezione tutti pronti per raccattare voti, poi per 5 anni non li vedi più.
Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra.
Ve la ricordate questa canzone di Giorgio Gaber? Oggi è più attuale che mai.
Tutti quelli che erano i simboli di un’appartenenza politica sono cambiati, ma soprattutto sono cambiati i contenuti.
Ve la ricordate la sinistra che faceva le manifestazioni con le bandiere arcobaleno davanti la base NATO di Aviano. Cosa c’entra quella sinistra antiatlantica con quella che oggi sostiene l’allargamento della Nato ad est che sostiene la fornitura di armi supportando il Presidente americano Biden?
Sia chiaro, non mi scandalizza chi cambia le proprie idee, io le cambio ogniqualvolta mi rendo conto che c’è di meglio di quello che sto facendo.
Mi sorprende però quando vedo delle giravolte impensabili.
Questa sinistra atlantista e bellicista è proprio la stessa che diceva di difendere gli interessi della “classe operaia”?
Come si fa a dire che il PD è di sinistra? Nell’attuale maggioranza Enrico Letta è il più atlantista di tutti, ed è quello che per primo ha detto si all’aumento al 2% delle spese militari.
Come possono ancora accettare i “compagni” del PD che chi non accetta il pensiero unico venga zittito?
Non può essere un caso se questi signori, che dovrebbero difendere i più deboli, hanno messo a capo del governo un banchiere che sta completando l’opera di svendita e distruzione del Paese.
Lor signori, tutti assieme, ci vogliono convincere che le sanzioni sono un disastro per Putin ma intanto le stiamo pagando noi, il costo dell’energia elettrica si è quintuplicato e molte famiglie e aziende hanno difficoltà a pagare le bollette.
Cuba, che sta subendo le sanzioni da 70 anni è ancora lì, l’Iran che le subisce da decenni ora verrà premiato, perché l’occidente gli sta chiedendo il petrolio che non vuole comprare da Putin.
Intanto in Italia le sanzioni stanno mettendo le basi per una tragedia creando una miscela esplosiva di inflazione e recessione.
Dove sta la sinistra? Ma dove sta anche la destra?
Perché le differenze sono talmente labili che è difficile comprenderle.
Mi si dirà cosa ci azzecca tutto questo con le elezioni amministrative al Comune di Aviano: credo moltissimo. Perché c’è la corsa da parte dei candidati al testimonial del politico famoso, c’è la corsa alle inaugurazioni, e agli eventi come occasione per farsi vedere in un selfie con il politico che ti appoggia.
Ed ecco che in pochissimi giorni arrivano tutti: la Presidente del Senato Casellati in visita al CRO, l’assessore all’agricoltura Stefano Zannier, Gian Marco Centinaio, sottosegretario al Ministero delle politiche agricole, Vannia Gava, Sottosegretario al Ministero della transizione ecologica. Il nostro Sindaco Ilario De Marco incontra Giancarlo Giorgetti Ministro dello Sviluppo economico per parlargli del tessuto produttivo del territorio. Ma oltre che parlare che cosa ha fatto per il tessuto produttivo del Comune di Aviano? La decadenza e la desolazione è evidente e intanto chiudono altre attività: il supermercato Armonie, prima Coop e a breve anche la filiale della Banca di Cividale.
Potremmo proseguire nell’elencazione perché maggio, oltre ad essere il mese del Rosario e della Madonna, quando si vota è anche il mese delle asfaltature, dei cantieri aperti, delle visite dei politici importanti, perché chi non ha una statura politica di suo, ha sicuramente bisogno dell’immagine riflessa.
Il problema però non è questo, è ben altro: lor signori dicono che nelle elezioni locali bisogna guardare agli uomini e non ai partiti, ma se questi uomini hanno bisogno di farsi lustro attraverso queste interminabili processioni è evidente che da questi politici e da questi partiti dipendono e sono guidati.
E allora, le persone di buon senso e di buona memoria, non possono dimenticare che questi partiti sono gli stessi che ci hanno chiuso in casa due anni per una pandemia che ha portato fiumi di denaro verso pochissimi, mentre ha devastato l’economia di milioni di famiglie, sono gli stessi che ci stanno inviando 50 milioni di avvisi di accertamento attraverso Agenzia per le Riscossioni, sono gli stessi che stanno applicando le sanzioni alla Russia facendole pagare a noi. Quei partiti che con le loro politiche, rischiano di provocare la guerra mondiale.
Se vogliamo diventare tutti poveri, obbedienti e sottomessi, se vogliamo che in autunno ci rinchiudano di nuovo, se vogliamo che i nostri figli continuino ad andare a scuola con la mascherina, allora votiamo questi partiti e le liste civiche che li supportano. Se invece siamo stanchi di essere presi in giro, se siamo stanchi di lavorare più di sei mesi all’anno per uno stato che al momento giusto ci abbandona e fa pagare a noi ogni mancanza di capacità politica, se siamo stanchi di pagare debiti per mantenere a Roma e nei governi locali una classe, spesso di opportunisti, voltagabbana e inetti, allora il 12 giugno iniziamo a mandarli a casa.
Una risposta
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